mercoledì 23 giugno 2010

Il pellegrinaggio di Manu

Quello partito dall’oratorio di Monterosso era un gruppo molto eterogeneo, per età, esperienze, scopi e aspettative personali. Potremmo raccontare il pellegrinaggio di ciascuno, sarebbe bellissimo, ma abbiamo deciso di raccontarvene uno davvero speciale, quello di Manuela, anzi Manu (ormai tutti la conoscono col suo diminutivo), affetta da una malattia che indebolisce le gambe e che la costringe a camminare con le stampelle e a muoversi su una sedia a rotelle. Vi potrà sembrere una scelta strana la sua: chiunque l'abbia visitata sa che la Terra Santa non è luogo accogliente per chi deve ricorrere a questi ausilii. Del resto, non sono tanti i luoghi al mondo attrezzati per persone con difficoltà motorie. L'Italia, come noto, non brilla da questo punto di vista: solo in questi ultimi anni avvertiamo una maggiore consapevolezza del problema e, sebbene si comincino a compiere i primi timidi passi nella giusta direzione, c'è ancora moltissimo da fare!

Di qui, la scelta di raccontare il suo pellegrinaggio, partendo proprio dall'errato preconcetto che le difficoltà motorie possano impedire di vivere nel migliore dei modi un'esperienza di questo tipo. La storia, nella sua bellezza, la conoscete già, perchè è nascosta tra le righe dei post di questo blog; ci limiteremo a ripercorrere quei passi attraverso alcuni significativi scatti fotografici.  


Il cammino - La sovraesposizione di luce ha trasformato Beppe in una specie di angelo custode di Manu, ruolo che in realtà abbiamo rivestito a turno un pò tutti, dietro quella carrozzina. La Terra Santa è tutta un sali e scendi, fra mille e mille scalini: ma dove sta il problema, se hai sempre accanto sei forti braccia che ti aiutano a oltrepassare ogni ostacolo? Il problema, semmai, tra noi, è stato un altro: a chi spetta, questa volta, l'onore di far da cavaliere a sì gentil donzella?


I luoghi di Gesù - Ripercorrere i passi di Gesù non è affatto semplice. Non lo era un tempo, quando uomini e donne compivano i pellegrinaggi verso Gerusalemme a piedi o a dorso d’animale. Non lo e' neppure oggi, per altri versi, nonostante tutti i confort offerti dai viaggi organizzati moderni (autobus con aria condizionata, in testa!). Se poi non si puo' contare sulla forza delle gambe, la Palestina a prima vista deve apparire un incubo. In realta', questo viaggio ci ha insegnato che una meta e' più o meno accessibile, a seconda dell'aiuto di cui possiamo disporre. Tutto il mondo può essere a portata di mano, così come, invece, salire a bordo di un autobus o un treno, o visitare il museo della propria città può costituire una missione impossibile. Il segreto per tutti noi è stato fare gruppo, ricordate il motto dei tre moschettieri? Un viaggio vissuto in questo modo, oltretutto, regala emozioni e senso di appagamento. Una semplice verita', che non vale solo in vacanza.


La preghiera - Questo scatto ci ricorda il momento di preparazione al battesimo in riva al Giordano. Quel giorno tutti lo abbiamo ricevuto, prete compreso: come dimenticare l'entrata goffa e irruenta tra le acque del fiume da parte del nostro Biste-Giamburrasca? Se il battesimo è un momento di passaggio, quello di Manuela è avvenuto durante la traversata in barca sul lago di Tiberiade. Ricordo l'accorato discorso di Manuela: pochi minuti, durante i quali, tra la commozione generale, abbiamo visto sparire quel velo di malinconia che contrastava nettamente con la forza d’animo dimostrata a tutti in ogni occasione. Da allora, non l’abbiamo mai più vista triste. 


La condivisione - Col tempo, molte cose cambiano: c'è chi ha lasciato la città, trasferendosi a Milano e anche il nostro Don, tra poco, lascerà la parrocchia (ma non andrà abbastanza lontano per liberarsi di noi!). Nonostante questo, riusciamo ancora a trovarci la domenica a messa e basta un canto, per sentire un brivido. Tutto torna alla memoria... E' difficile spiegare cosa ha reso così speciale questo viaggio, vogliamo chiamarla amicizia? Anche per Manu le cose sono cambiate, eccome: Monterosso l'ha adottata come membro onorario della sua comunita' e recentemente è stata nominata vice-presidente della sezione locale della UILDM, un’associazione che, come noto, si occupa di disabilita'. Chi trova un amico...


Il Divertimento - Si, perché il nostro pellegrinaggio è stato preghiera, raccoglimento, meditazione ma, alla fine, ci siamo pure divertiti! Soprattutto in occasione dei bagni nel Mar Morto, conosciuto per le proprietà terapeutiche delle sue acque e dei suoi fanghi, nonché per l’inusuale spinta che impedisce a tutti di andare a fondo. Ne abbiamo la prova: anche il nostro Don rimaneva a galla! In questo scatto da sirenetta, Manu si gode sole e mare in compagnia della nostra Tina: un relax da fare invidia.

Manu, lascia un commento e di' un po' la tua: come hai visto tu questa esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa? A presto...

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