Cari pellegrini,
Miei cari pellegrini,
Quando sono partito da Monterosso mi è stato chiesto di scrivere qualcosa per questo blog (e non finirò di ringraziare chi lo ha fatto e lo cura...); ma era troppo presto per scrivere. Ora sono passati alcuni mesi, un Natale di mezzo e molte cose si sono “normalizzate”. Ora è il momento di dirvi quanto sia stato per me importante quel viaggio.
Avevo sempre tenuto nel cuore l'idea della Terrasanta dopo che all'età di 22 anni fui invitato da un gruppo di persone un po' come noi, nel mio primo viaggio. Come molti di voi hanno detto: il primo rimane speciale. Ebbene io vi dico che anche il secondo resta speciale. Oggi forse anche più del primo. Come un innamoramento da ragazzo e come la donna della tua vita. L'uno e l'altro amore non sono mai e poi mai confrontabili, entrambi incredibili. Mi ero sempre detto che avrei fatto il pellegrinaggio in Terrasanta quando fossi stato in procinto di lasciare la parrocchia di Monterosso. Più o meno è stato così. Mi sembrava potesse essere il culmine di un cammino. Così è stato.
Ma non è stato il viaggio di addio. Per nulla. Perchè a distanza di tanto tempo io ancora non riesco a dire addio. Non riesco a dimenticare Monterosso e a dimenticare ognuno di voi. Non riesco a dirmi: ok, giriamo pagina. Anzi. Qui mi trovo bene. Mi trovo bene a scuola e nella nuova parrocchia ma tutto quanto ho vissuto a Monterosso resterà per sempre una cosa unica nella mia vita.
Saranno parole retoriche ma credetemi, non le dico a cuor leggero. Tutti voi, uno per uno avete vissuto con me momenti diversi anche particolari della vostra vita permettendomi di esservi accanto in cose enormi. Questo rende il mio passato un eterno presente. Sarete il mio presente.
Vi ringrazio del bene che mi avete concesso nonostante i miei tanti limiti ed errori.
Adesso mi fermo perchè ho il cuore troppo gonfio e non vorrei che scoppiasse.
Vi abbraccio teneramente.
Vostro don Luciano
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