L'arrivo al Giordano difetta della poesia che ci si poteva attendere da un luogo come questo. Anzitutto, all'ingresso dello Yardenit ("the baptismal site on the Jordan river"), uno dei centri organizzati per la discesa dei pellegrini al fiume Giordano, siamo costretti a passare dentro ad una specie di grande supermercato dell'acqua santa. Il dubbio si insinua nella nostra mente: siamo sicuri che in questo luogo riusciremo a trovare il senso del battesimo? Poi, ci viene spiegato che non e' qui che Gesù ricette il battesimo: l'evento, secondo alcuni studiosi, sarebbe avvenuto molto più a valle, verso il confine con l'attuale Giordania, in un'area che al momento non e' visitabile (sono in corso degli accordi per consentire le visite turistiche). Proseguiamo. Al termine di un breve sentiero tra gli alberi, parallelo al fiume, ci sediamo su delle rocce, sistemate a semicerchio. Dall'alto, possiamo scorgere il fiume, che si fa strada tra i canneti. Il lento fluire dell'acqua e il rumore del vento tra la vegetazione ci rasserena, mentre cominciamo a pregare.
La riflessione sul brano di vangelo, questa volta, spetta a Tina. La fede è un incontro a tu per tu con Dio (vedi il brano dell'incontro tra Gesu' e Natanaele). Secondo Tina, anzitutto, si tratta di uno scambio di sguardi. Oggi, purtroppo, la gente appare intimorita all'idea di guardare gli altri negli occhi. Perche'? Forse si teme il fatto che gli altri possano richiedere aiuto. Forse teme di mettersi troppo in gioco, anche quando si tratta di rapporti di amicizia.
E' il momento di rinnovare le promesse battesimali e di rivivere l'esperienza del battesimo nelle acque del Giordano. Il Don ci mette alla prova alternando le domande a cui rispondere "credo" o "rinuncio". Complice la stanchezza, non sono in pochi a cadere nel tranello. Poi entra in acqua con i pantaloni tirati su fino alle ginocchia. Ci chiede di vivere questo secondo battesimo in modo molto libero e personale: possiamo entrare in acqua come lui o piu' semplicemente farci aspergere rimanendo all'asciutto sulla riva. Una volta ricevuto il battesimo, Tina consegna a ciascuno una piccola croce di legno. Roberta è la sola a ricevere un oggetto-ricordo diverso, un pesce, di cui va molto orgogliosa. Anche il Don riceve il battesimo. Anzi due. Il primo ad opera di Biste, che entra in acqua con la grazia di un ippopotamo: piu' che battezzato, il Don viene lavato (battesimo per immersione?). Manco a dirlo, Biste riceve pan per focaccia, anzi secchiata per tinello. Il secondo, più formale, da Claudio.
La cerimonia sul Giordano e' suggestiva e seguita da tutti con molta partecipazione. Vedo Manuela e Biste presi dal canto del laudate omnes gentes. Io non capisco e mi tengo un po' in disparte. Mentre ci incamminiamo verso l'uscita, sento tutta la fatica di questa giornata. Ma proprio quando la stanchezza sembrava avere il sopravvento, ecco piovere dal cielo una sorpresa, che rida' grinta a me e a tutto il gruppo: due studenti israeliani armati microfono e videocamera, ci fanno capire con gesti eloquenti che vorrebbero un commento in lingua italiana sulla nostra visita al Giordano. Il Don li accontenta e concede anche una canzone, tratta dal "nostro" repertorio. Fuori l’orgoglio monterosso! La chitarra attacca il giro di "Cesarea di Filippo", che intoniamo a due voci. Alla fine, i ragazzi ci ringraziano con mille saluti e sorrisi. E' un gran successo! :-)
2 commenti:
ciao sono adriana di religione cristiana io nn sono ancora stata battezzata, appunto perche' secondo il cio che credo scritto sulla bibbia devo farlo x immersione e in un'eta adulta..ho 27 anni vorrei farlo ma il mio sogno e' farlo al giordano ma nn ho informazioni sul luogo se si puo' fare...quindi sto cercando delle risposte su internet.. se voi sapete qualcosa e volete aiutarmi vi ringrazio anticipatamente e vi lascio la mia e-mail..baci adriana
il vostro viaggio e' stato davvero emozionante da cio' che ho potuto leggere..GRAZIE
la mia e-mail e' puntadidiamante@live.it grazie ancora da adriana abbate
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