giovedì 24 aprile 2008

Qumran e Mar Morto

Ed il settimo giorno, Dio si riposo'. E anche per la nostra comitiva, dopo sei giorni di peregrinazione e intense preghiere, giunge il momento del meritato riposo. La giornata sul Mar Morto e', infatti, pensata per soddisfare tutt'altro genere di gusti ed esigenze dello spirito: svago, sole, mare e l'immancabile shopping. Non per questo, tuttavia, cambiano le abitudini: sveglia alle sei e mezza, colazione abbondante e alle sette e mezza precise, tutti sul pullmann per la partenza. Durante il tragitto da Betlemme al Mar Morto, vediamo pian piano mutare il paesaggio fuori dai finestrini, fino a che non diventa completamente brullo. Stiamo attraversando un deserto. La guida ci indica alcune dune sulle quali è indicata l'altitudine rispetto al mare e ci da un dato interessante: siamo partiti passando per Gerusalemme, che si trova a +800 m s.l.m. e scenderemo sulle rive del Mar Morto, fino ad un livello di -400 m s.l.m. (la depressione piu' profonda del mondo), per un dislivello totale di 1200 m. Alcune dune mostrano strati di diversi colori, che indicano lo stratificarsi del sale nei diversi anni, perchè qui un tempo c'era il mare.

La nostra prima tappa e' Qumran, il sito archeologico nel quale sono stati rinvenuti i famosi "rotoli del mar morto". Furono scoperti nel 1947 da un pastore, dentro vasi di terracotta trovati per caso all'interno di una grotta. La leggenda vuole che questo pastore stesse cercando una capra che si era smarrita; gettando sassi qui e la', nella speranza di farla spaventare e quindi smuovere, senti' improvvisamente un ruomore sordo provenire da una buca nel terreno. Uno di questi sassi, infatti, aveva rotto un vaso nascosto all'interno di una cavita' nascosta e contenente decine di altri vasi e rotoli antichi. L'uomo, valutato che si trattava di pelle di capra arrotolata, li vendette ad un calzolaio, convinto che ne sarebbero venute fuori buone scarpe. Fortunatamente, i rotoli sono stati invece riconosciuti per quello che realmente erano e valevano: una delle piu' grandi scoperte archeologiche del secolo scorso. Vengono i brividi a pensare che i testi biblici ritrovati qui sono di mille anni piu' antichi di quelli che si ritenevano essere i piu' antichi mai arrivati ai giorni nostri. Emozina il fatto che mettendo a confronto versioni del testo biblico cosi' lontane fra loro nel tempo, gli studiosi non abbiano riscontrato praticamente alcuna significativa discrepanza. Oltre al Vecchio Testamento, vennero scoperte copie dei vangeli apocrifi.

Ma chi furono gli autori dei rotoli? Gli esseni, setta di asceti ebrei, che fondo' e visse a Qumran tra il secondo secolo ac e il I dc, quando (attorno al 68) fu dispersa per mano dei romani. Questi uomini (nessuna donna tra loro) sfuggivano alla decadenza della societa' ebrea del loro tempo, dimorando nel deserto. La loro vita era molto semplice: coltivavano lo stretto necessario per la sopravvivenza, studiavano e trascrivevano le sacre scritture e compivano rituali di purificazione, immergendosi piu' volte al giorno in grandi vasche d'acqua. E' incredibile come siano riusciti a costruire un sistema di canali capace di convogliare dentro al loro villaggio tutta la poca acqua che scorre giu' da queste aride montagne.

Torniamo sul pullmann, dopo aver fatto una buona scorta d'acqua. Col passare delle ore, il caldo e' sempre piu' opprimente. Raggiungiamo uno stabilimento balneario sulle rive del Mar Morto, dove ci aspetta un bel bagno... angosciante! La guida si premura di raccontarci nel dettaglio le cose terribili che succedono a chi si comporta male nelle acque del Mar Morto: perdita della vista, a causa di schizzi d'acqua negli occhi ("se succede, fatevi subito accompagnare da qualcuno fino alla doccia più vicina, che vi sarete premurati di individuare in anticipo"), l'irreparabile rovina della pelle del corpo, se si tiene per troppo tempo il fango addosso, etc. Forse, avendo intuito di aver seminato un po' troppa ansia dentro al gruppo ammutolito, la guida comincia a raccontarci le meraviglie di quest'acqua taumaturgica: la pelle si fa liscia e vellutata, i disturbi di circolazione sconfitti per sempre, i dolori articolari scompaiono, etc. Senza contare il divertimento unico di poter leggere il giornale comodamente seduti nell'acqua: si', perche' la salatissiam acqua del Mar Morto (la concentrazione di sali qui e' dieci volte quella della normale acqua di mare) sospinge il corpo verso l'alto e ci sembrera' di stare a galla senza fare un briciolo di fatica. Un po' confusi, ci avviamo verso la spiaggia. I piu' intrepidi si misurano subito con il terreno fangoso che c'e' a riva: difficile reggersi in piedi, ma GUAI a schizzare acqua! Oltrepassato l'ostacolo, i nostri eroi si immergono in acqua e, ridendo, confermano il miracolo del galleggiamento. Ebbene si', confermiamo che anche il Don galleggia! E anzi, dovreste vedere come ne e' soddisfatto. Il Roby va molto oltre e ci mostra come leggere il "giornale", comodamente seduti nell'acqua. L'ultima a fare il bagno è Manu, che decide di buttarsi dopo una rilassante pausa-fanghi. I nostri fotografi immortalano mostri di fango che emergono dai flutti entusiasti e beati per la pelle che si fa sempre più "lissia"! Si fa ora di pranzo e, a malincuore, facciamo ritorno al pullmann.

Al Temptation si mangia bene, ma si spende male: i prezzi sono salati come l'acqua del Mar Morto. Chiediamo al Don di prevedere un'ulteriore tappa-acquisti in quel di Betlemme. Il pullmann riparte e ci porta fino alle pendici del Monte delle Tentazioni, sul quale sta abbarbicato un monastero greco-ortodosso. La sua principale funzione, da quando e' nato, e' sempre stata quella di assistere e sostentare i monaci e gli asceti rintanati in preghiera nelle grotte presenti lungo tutto il costone della montagna.

Di Gerico, ultima tappa della nostra gita sul Mar Morto, purtroppo non so dirvi un gran che. Ricordo che ho fotografato dal pullmann un gran Sicomoro (quello di Zaccheo, ndr) e di aver ascoltato qualcosa a proposito degli strati della citta' antica (tel) che stanno rinvenendo dagli scavi archeologici di questi ultimi anni. I 42 bollenti gradi di temperatura esterna mi hanno stordito: la palpebra cala e resta chiusa fino al rientro a Betlemme.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...E i rotoli del Mar Morto continuano a far discutere, anche 60 anni dopo...

http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_06/stele_messia_mar_morto_734a14e2-4b6c-11dd-9596-00144f02aabc.shtml

Dino

Dino ha detto...

Nuove ricerche sui rotoli del mar morto...

http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_14/deuteronomio_testo_originale_scoperta_44d1c922-a14a-11de-9cad-00144f02aabc.shtml


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